Tubi polimerici e sicurezza: le normative e le certificazioni necessarie per garantire la qualità dei prodotti

Molto utilizzati in ambito industriale, i polimeri sono materiali disciplinati da una normativa stringente, che presuppone anche certificazioni per la loro produzione e la loro commercializzazione. Esistono, per esempio, degli standard di installazione per i tubi in materie plastiche: la ENV 12108 riguarda le installazioni di acqua fredda e calda dentro gli edifici, mentre la ENV 1046 è relativa alle installazioni di tubi all’esterno. Occorre citare, poi, i molteplici standard di prodotto per le applicazioni pertinenti. La EN 1555 e la EN 12201, in particolare, hanno a che fare l’adduzione gas e acqua per tubi in polietilene, mentre per quel che riguarda l’adduzione acqua fredda e calda negli edifici si va dalla EN ISO 15874 per i tubi in polipropilene alla EN ISO 15876 per i tubi in polietilene reticolato, passando per la EN ISO 15874 per i tubi in polibutene.

Le altre normative di riferimento

In materia di scarichi, la norma EN 1401 disciplina i sistemi in PVC, mentre la EN 1852 norma i sistemi in polipropilene non caricato; vale la pena di menzionare anche la EN 13476, che riguarda i tubi a parete strutturata. Quasi tutte le norme di prodotto che riguardano i tubi polimerici includono le specifiche di riferimento per il dimensionamento dei sistemi di tubi che offrono le prestazioni che le diverse applicazioni richiedono, sempre in funzione della materia prima scelta e delle sue caratteristiche. Per i tubi realizzati con una materia prima che è stata classificata in funzione di curve di regressione, si può giungere con facilità al calcolo del dimensionamento del tubo in base alle condizioni di esercizio che devono essere ottenute.

Le norme tecniche per la progettazione

Il nostro è, tra tutti i Paesi d’Europa, con tutta probabilità uno di quelli che contano il numero più elevato di norme tecniche che siano state emesse da un ente di normazione riconosciuto. Le norme europee che riguardano il settore del gas con un’interazione con il polietilene coinvolgono la formazione del personale, il sistema e i prodotti: la EN 13067 e, tra le altre, la EN 1555-1, la EN 1555-2, la EN 1555-3, la EN 1555-4 e la EN 1555-5. Queste norme sono state recepite in Italia, dove in ogni caso l’attività normativa continua. La UNI 9736, per esempio, elenca le caratteristiche tecniche di un prodotto specifico, il raccordo di transizione, che consente il passaggio dal metallo al polietilene o comunque, più in generale, da un materiale a un altro. Questa norma enumera i materiali con i quali è necessario realizzare il prodotto in questione, accogliendo diversi riferimenti normativi relativi alla ghisa, all’acciaio, al rame, e così via.

Che cosa prevede la norma UNI 11024

In materia di tubi flessibili in ptfe un altro riferimento normativo è rappresentato dalla UNI 11024. In questo caso abbiamo a che fare con una sorta di linea guida per i progettisti e le imprese di costruzione, affinché la progettazione possa essere effettuata in maniera adeguata a tenendo conto dell’attività di cantiere. La UNI 11024, in effetti, può essere considerata un supporto prezioso per l’individuazione dei requisiti minimi da rispettare. Non meno importante è, per la sicurezza, la norma UNI 10761, che indica le competenze tecniche richieste al personale di cantiere, con informazioni che riguardano i metodi di formazione. A questo proposito conviene tenere conto anche della norma UNI 9737, che riguarda la formazione dei saldatori di tubi in polietilene e le loro qualifiche. La norma italiana si distingue da quella europea perché non si limita a specificare le modalità di qualifica del personale, ma propone anche una lista di requisiti che devono essere rispettati dai centri di formazione per poter assicurare contenuti omogenei nei corsi. Tale uniformità rappresenta un aspetto rilevante, peraltro mancante nella norma europea.

Le differenze tra le norme europee e quelle italiane

È scontato che sia così, nel senso che le norme europee non possono entrare troppo nello specifico: infatti la loro applicabilità deve adeguarsi alle varie realtà dei Paesi della UE. Viceversa le norme italiane, e la UNI 9737 di cui abbiamo appena parlato in particolare, hanno la possibilità di approfondire e specificare. Per esempio per ciò che concerne i centri di formazione la norma indica un programma per la formazione pratica e teorica.

La doppia identità delle norme tecniche

Si può affermare che le norme tecniche siano contraddistinte da una doppia identità, nel senso che riproducono sì lo stato dell’arte, ma al tempo stesso costituiscono la base da cui partire per lo sviluppo di nuovi prodotti, indicando i requisiti minimi di progetto. È il caso della specifica tecnica sperimentale UNI/TS 11344 che riguarda i tubi per gas combustibili realizzati in poliolefine multistrato. Inoltre, molte delle norme UNI si caratterizzano per una doppia applicabilità, potendo essere utilizzate per esempio nel mondo del gas e nel settore acquedottistico.

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi