Qualità del latte e sicurezza alimentare

Oggi più che mai in tema di sicurezza alimentare è bene prestare grande attenzione all’eventuale presenza di batteri nel cibo che assumiamo e che comunque portiamo in tavola, per evitare che questo possa essere contaminato e avere dunque eventuali ripercussioni sulla nostra salute.

Per questo motivo quanti operano nel settore lattiero-caseario ad esempio, sono soggetti a restrittive norme che riguardano tutte le fasi di produzione e stoccaggio del latte crudo, a chiara tutela dei consumatori, affinché possa esservi la certezza che la carica batterica del prodotto finale sia entro i limiti di legge (c’è un range “minimo” e “massimo” entro il quale i valori devono assestarsi”) e che quindi questo possa essere idoneo al consumo umano.

Noi italiani infatti siamo in Europa tra le popolazioni con il consumo annuo pro capite di latte più alto, e dunque dobbiamo attenzionare maggiormente questo problema considerando che lo assumono persone di tutte le età, dai più piccoli sino agli anziani, quotidianamente e per tutta la vita. Il latte è inoltre un ingrediente molto utilizzato in cucina per quel che riguarda le preparazioni dei vari piatti, che vanno dagli antipasti ai dolci, e bisogna dunque considerare che lo assumiamo in più di una maniera e non soltanto nella sua forma più naturale.

Ne deriva dunque che la sua idoneità al consumo da parte dell’uomo debba essere strettamente legata a dei vincoli di qualità entro i quali allevatori e produttori devono assolutamente mantenersi. Infatti se la carica batterica del latte supera una certa soglia, è bene che quanti si dedicano alla sua lavorazione possano saperlo in tempo, così da andare ad isolare tempestivamente l’animale infetto da una possibile mastite. La mastite è infatti una infiammazione della ghiandola mammaria, ed è la principale responsabile di alterazioni della carica batterica del latte.

Diventa dunque fondamentale riuscire ad individuare rapidamente gli animali interessati da mastite e isolarli dalla mandria per quel che riguarda il ciclo produttivo cosicché Il loro latte non vada ad alterare la qualità di tutto il resto della produzione.

Gli operatori del settore lattiero caseario hanno la possibilità di monitorare in maniera costante la qualità del prodotto, grazie agli strumenti che Bentley Instruments commercializza. Questa importante azienda, attiva nel settore da più di 30 anni, produce dispositivi che consentono di monitorare in tempo reale la qualità delle caratteristiche del latte prodotto e analizzare centinaia di campioni l’ora, così da poter verificare in tempo reale la qualità della produzione ed eventualmente intervenire in maniera tempestiva apportando i correttivi che consentono di evitare di andare a vanificare l’intero lavoro.

In particolar modo,  strumenti quali SOMACOUNT™ FC consentono di effettuare un accurato controllo qualità latte crudo sfruttando la citometria a flusso. Questo ottimo strumento può essere impiegato per l’analisi del latte di vacca, ma anche pecora, capra, bufala, e riesce a lavorare fino a 300 campioni l’ora, ottemperando perfettamente a quanto previsto dalle norme ISO 13366/IDF 148 per il conteggio delle cellule somatiche.

Individuato l’animale interessato da mastite sarà possibile eliminarlo momentaneamente dal ciclo produttivo così da riuscire a continuare con il processo di produzione senza che la qualità dell’intero prodotto finale possa essere intaccata.

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