Professione Onicotecnico: come diventare onicotecnica, parliamone con O.P.A.
In Italia c’è una figura professionale da salvaguardare e soprattutto inquadrare, stiamo parlando dell’Onicotecnica, ovvero il professionista che si occupa della ricostruzione unghie: la Nail Art.
Chi è un Onicotecnica? E’ la figura professionale che si occupa della cura estetica delle unghie. Il significato letterale è “tecnico delle unghie”, riguarda la modellazione, la decorazione e l’applicazione di unghie artificiali e di tutti quei trattamenti atti a migliorare l’aspetto estetico delle unghie e di conseguenza delle mani. Seppur in Italia la figura dell’onicotecnica non è stata ancora riconosciuta a livello legislativo, quando si parla di “onicotecnico” si fa riferimento ad una figura specializzata che pur non essendo un medico, ha la formazione e conoscenze sull’igiene, sull’anatomia e fisiologia delle unghie, ne conosce malattie e disturbi e sa come intervenire per non arrecare danni al cliente.
Ad oggi la figura del Onicotecnico in Italia non esiste, o meglio, esiste, ma avviare un’attività di ricostruzione unghie è una prerogativa esclusiva dell’estetista. E nel nostro paese a battersi per far riconoscere la professione di Onicotecnico è O.P.A. (OPA Onicotecnici Professionisti Associati). InnovazioneAziendale.it ha avuto il piacere d’intervistare Nicoletta Fasoli, Presidente O.P.A. Nazionale, che ci spiega la Mission dell’associazione e l’attuale situazione della figura dell’onicotencico in Italia.

Quando nasce OPA e qual è l’obiettivo dell’associazione?
OPA Onicotecnici Professionisti Associati è un’associazione apartica e senza scopo di lucro. Nasce nel 2017, a Verona, fondata da un pool di professionisti del settore nails. Nel 2018 si costituisce in Federazione Nazionale a seguito della prima apertura di OPA territoriale per la Regione Toscana. L’obiettivo dell’associazione è quello di raggiungere il riconoscimento a livello nazionale della figura professionale di Onicotecnico, promuovendone precisi ed adeguati percorsi formativi, quali lo studio e la ricerca in campo scientifico e pratico relativi alla strutturazione professionale; ed istituendone relativo albo professionale.
Quali sono i benefici che privati e aziende possono ottenere iscrivendosi all’associazione?
OPA offre servizi diretti, riservando ai propri associati una serie di sconti attraverso le aziende convenzionate OPA, che vanno dall’acquisto dei prodotti, dei corsi formativi, fino all’assistenza aziendale in fase costitutiva e durante la vita d’impresa. I benefici indiretti sono dati dal peso politico che OPA, in ambito istituzionale, può spendere in termine di pressione affinchè venga dato inquadramento giuridico alla professione. Più persone ed aziende rappresentiamo, più forza contrattuale sapremo esprimere presso gli Enti. Ricordiamo in tal senso la manifestazione storica delle Estetiste che chiesero ed ottennero la loro autonomia dai parrucchieri con la legge 1/90. Nessun traguardo sarà raggiunto se non attraverso un’azione di sindacato concreta e fortemente condivisa.
Ad oggi in Italia, com’è la situazione in merito alla figura dell’onicotecnico?
L’ Onicontecnico è attualmente una figura che non trova giurisprudenza autonoma. Rimane ancorata al requisito professionale di estetista, in tanta parte del paese. In alcune Regioni si sono aperte finestre sulla “applicazione e decorazione di unghie artificiali”, che tentano di rispondere all’esigenza di stutturazione del nostro profilo. La Regione Lazio, ha derogato alla Legge 1/90 istituendo e formalizzando la professione ed il percorso formativo dedicato. In diverse Regioni si stanno mobilitando le nostre strutture territoriali per sensibilizzare le Istituzioni e sconfiggere, finalmente, i nemici del nostro lavoro, tra cui l’esercizio sommerso ed abusivo praticato nelle abitazioni.
All’estero spopolano i Nail Center, locali dedicati esclusivamente alla Nail Art, in Italia, ci sembra di capire che se non si è in possesso della qualifica da estetista, non è possibile aprire un Nail Corner. Qual è l’opinione della vostra associazione a riguardo?
All’Estero la figura dell’Onicotecnico è riconosciuta come figura professionale specifica e con specifico percorso di formazione. In Italia, invece, la nostra figura è agganciata a quella dell’estetista. OPA è contraria a tale legame in quanto la formazione dell’estetista è diversa dalla formazione dell’Onicotecnico, inoltre nelle scuole di estetica la parte formativa che riguarda la ricostruzione delle unghie è molto scarna ed insufficiente. Attualmente la migliore formazione viene fornita dalle aziende di settore con percorsi formativi importanti; infatti, per le allieve che vogliono approfondire tale materia, molte scuole di estetica si appoggiano ad aziende del settore organizzando corsi facoltativi a pagamento. Inoltre, alla maggior parte delle persone che vogliono intraprendere l’attività di onicotecnica non interessano le altre materie previste nel programma formativo della scuola di estetica. Da qui la necessità di staccare le due figure professionali, solo così si potrà vedere anche in Italia una moltitudine di aperture di Nail Center.
Oggi in Italia è possibile aprire un centro dove si esegue esclusivamente la Nail Art senza essere un’estetista qualificata?
E’ possibile in alcune Regioni, previo il rispetto delle normative locali di riferimento.
Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere questa professione?
Per intraprendere questa professione il consiglio che posso dare è quello di avere passione, investire nella formazione continuando ad aggiornarsi frequentando corsi di ricostruzione unghie perché questo lavoro è in continua evoluzione e necessita di saper stare al passo con le nuove tecniche, i nuovi prodotti e i nuovi stili.
Normativa Onicotecnica, cosa dice la legge
La professione di Onicotecnica in Italia non è ancora riconosciuta ufficialmente, ad oggi non esiste ancora una legge specifica che regoli l’attività di onicotecnica, infatti quando si parla di operatrici della ricostruzione unghie, si fa riferimento alla legge 1/90, quella che regola l’attività di estetista.
Ad oggi la ricostruzione delle unghie, stando a quanto dice la legge, deve essere eseguita da una estetista qualificata, in quanto si tratta di una “prestazione eseguita sulla superficie del corpo umano per mantenerlo in perfette condizioni, migliorandone e proteggendone l’aspetto estetico, eliminando o attenuando gli inestetismi presenti“, deve quindi essere svolta da da soggetti provvisti di competenze e conoscenze, accurate e certificate, nel trattamento della superficie del corpo umano: l’estetista.
Una normativa sull’attività di onicotecnica in Italia non esiste perchè il discorso non è mai stato affrontato con serietà e competenza, si è quindi preferito disciplinate questa attività come esclusiva competenza dell’estetista, pensando erroneamente che la “ricostruzione delle unghie”, così come l’applicazione di unghie artificiali, fosse un intervento permanente, una sorta di protesi, senza considerare invece, che si tratta di interventi non invasivi e che in qualsiasi momento possono essere rimossi.
Ci sono alcune Regioni in Italia che hanno fatto autonomamente dei passi in avanti riguardo la normativa sull’onicotecnica, il Lazio, la Lombardia e l’Abruzzo, hanno diversificato l’attività di “ricostruzione unghie” da quella di “applicazione e decorazione unghie“, in questo modo, a livello regionale si è stabilito che l’attività di decorazione e applicazione di unghie artificiali non rientra nell’ambito della legge sull’estetica del 4 gennaio 1990. In queste regioni si potrà operare come onicotecnica senza problemi, purchè le lavorazioni si limitino alla decorazione e all’applicazione di unghie artificiali.
La Regione Lazio è forse quella che ha fatto più chiarezza sulla normativa per la figura dell’onicotecnica, nella seduta del 25/11/2018, come si legge in questo documento della CRA, la Commissione Regionale per L’Artigianato ha ritenuto che l’attività di onicotecnica è iscrivibile in maniera autonoma all’albo degli artigiani, questo nel caso in cui l’attività svolta resti nell’ambito nelle prestazioni artistiche, quindi limitandosi alla decorazione delle unghie e all’applicazione di unghie artificiali preformate, senza nessun trattamento incidente sulla pelle. Per l’iscrizione all’albbo degli artigiani della regione Lazio, viene richiesto il superamento di un esame tecnico-pratico svolto al termine di un corso di almeno 200 ore presso istituti di formazione riconosciuti dalla Regione.
Attività di Onicotecnica nelle diverse regioni italiane
Di seguito vi elenchiamo le decisioni di alcune regioni italiane sull’attività di onicotecnica, riportandovi il testo delle Commissioni Regionali per l’Artigianato:
Onicotecnica Regione Abruzzo
Con decisione dell’11.4.2007 la Commissione Regionale per l’Artigianato ha stabilito che l’attività di “applicazione e decorazione di unghie artificiali” è attività non rientrante nell’ambito di applicazione della L. 1/90 (attività di estetista), mentre è invece soggetta alla citata legge – dunque soggetta alla SCIA al Comune – l’attività di “ricostruzione delle unghie”.
Onicotecnica Regione Lombardia
Seduta Regionale del 14 Aprile 2014 – Alla luce degli approfondimenti effettuati la Consulta si è espressa con consultazione scritta del marzo 2018, esprimendosi nei termini che seguono.
Si premette che, in mancanza di un apposito riconoscimento normativo, “l’onicotecnico” non costituisce una figura professionale autonoma.
Le attività di manicure e pedicure, applicazione di extension ciglia e di trucco semipermanente, rientrano nell’attività di estetista come definita dall’art. 1 della legge 1/1990 e, pertanto, il loro svolgimento è subordinato al possesso dell’abilitazione professionale di estetista
L’applicazione di smalto semipermanente risulta essere un procedimento più semplice e meno impattante rispetto alla ricostruzione di unghie ed appare, pertanto, meglio assimilabile all’applicazione e decorazione di unghie artificiali.
In considerazione di ciò, in analogia con quanto precedentemente affermato dalla CRA e dalla Consulta tecnica con riferimento all’attività
di applicazione e decorazione di unghie artificiali, l’applicazione di smalto semipermanente deve essere considerata attività libera, il cui
svolgimento non è subordinato al possesso della qualifica professionale di estetista.
Onicotecnica Regione Marche
Come riportato da O.P.A., nelle Marche hanno istituito il Registro Regionale degli Onicotecnici,
Questo quanto si legge nell’articolo 2 della Legge Regionale del 30 Dicembre 2014 n.36:
1. È istituito presso la competente struttura della Giunta regionale il registro regionale degli onicotecnici a cui sono iscritti i soggetti che hanno partecipato ai percorsi formativi indicati al comma 5.
2. Il registro può essere articolato per sezioni, una delle quali è riservata agli operatori indicati al comma 7.
3. Il registro è costituito secondo criteri e modalità determinate con regolamento della Giunta regionale che stabilisce gli specifici requisiti per l’iscrizione.
4. Il registro ha esclusivamente funzioni informative e conoscitive. L’iscrizione nel registro non è condizione per l’esercizio dell’attività di onicotecnico.
5. La Regione promuove la formazione degli onicotecnici anche mediante i percorsi formativi e di aggiornamento realizzati ai sensi dell’articolo 10 della legge regionale 26 marzo 1990, n. 16 (Ordinamento del sistema regionale di formazione professionale).
6. I percorsi formativi e di aggiornamento indicati al comma 5 possono essere inseriti negli atti di programmazione previsti agli articoli 3 e 4 della legge regionale 25 gennaio 2005, n. 2 (Norme regionali per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro).
7. Al registro possono essere iscritti anche gli onicotecnici che provvedono alla sola applicazione delle unghie preformate, alla loro successiva lavorazione e colorazione, senza l’utilizzo di prodotti cosmetici e senza che vengano trattate le unghie naturali. L’esercizio dell’attività dei suddetti operatori è subordinato all’iscrizione all’albo delle imprese artigiane e alla SCIA. La SCIA è valida per i locali in essa indicati.
Onicotecnica Regione Toscana
La regione Toscana ha discusso in data 25 ottobre 2017 una normativa che disciplini l’attività di onicotecnica, questo l’atto presentato il consiglio regionale:
Approvata a maggioranza una mozione sulla ‘onicotecnica’, ovvero la “specialità nella ricostruzione delle unghie, nell’applicazione di quelle artificiali per finalità estetica”. L’atto approvato dal Consiglio regionale a maggioranza è stato presentato da Manuel Vescovi (Lega Nord), poi emendato a doppia firma con il consigliere Nicola Ciolini (Pd). Come ha ricordato Vescovi quella dell’onicotecnico è una figura professionale riconosciuta in tutto il resto d’Europa, dove generalmente risulta essere ben distinta da quella dell’estetista.
Alla base della mozione la considerazione che attività come queste, “ormai di enorme sviluppo” come ha ricordato Ciolini, richiedono previsioni normative omogenee tra le regioni e che assicurino comunque il contrasto all’emergere di fenomeni di concorrenza sleale, anche a tutela dei consumatori. La Giunta è così impegnata ad attivarsi nei confronti di Governo e Parlamento (anche sollecitando l’approvazione di proposte di legge già presentate a livello nazionale), per arrivare a una riforma della legge sulla professione di estetista introducendo la disciplina dell’onicotecnico, prevedendo percorsi formativi integrati. Quindi, la mozione impegna l’esecutivo toscano a valutare l’opportunità di “disciplinare la qualifica” di onicotecnico nel rispetto delle competenze della Regione, anche con “opportune modifiche” al repertorio regionale delle figure professionali previste nella normativa. (Cam)
Onicotecnica Regione Calabria
La Regione Calabria il 19 Giungo 2013 ha presentato la Proposta di legge n. 473/9^, non ancora approvata. Il progetto di legge, di cui trovate qui la relazione estesa, mira a disciplinare l’attività della professione onicotecnica, differenziandone le competenze rispetto a quelle in possesso del titolo prescritto dalla legge del 1990 (Legge n. 1 che disciplina la professione di estetista). Nel disegno di legge della regione Calabria si popone una formazione dalla durata pari o superiore a 450 ore, e il superamento di un esame tecnico-pratico per poter acquisire la qualifica professionale di onicotecnica.
Considerazioni finali
In uno scenario ancora poco chiaro, dove non è presente una legge sulla professione di onicotecnica (ma sono presenti ben due disegni di legge sull’attività di onicotecnica), viene tutto rimandato alle singole Regioni. A coloro che intendessero approfondire l’argomento, consigliamo di consultare le proprie regioni e le camere di commercio delle proprie città, in modo da avere informazioni più dettagliate e aggiornate.
Articolo creato il 4 ottobre 2018 e aggiornato il 28 gennaio 2020 Articolo scritto in collaborazione con kirakuklina.it – RIPRODUZIONE RISERVATA