Pneumatici del futuro, inquinamento e resistenza le sfide principali

La mobilità di domani è in fase di sviluppo oggi: l’interesse di tutti è rivolto alle novità tecnologiche che promettono di cambiare le nostre vite e di impattare in maniera meno negativa sull’ambiente, per migliorare l’intero ecosistema.

L’evoluzione interessa gli pneumatici

Queste innovazioni riguardano non solo l’aspetto strutturale della vettura – il “ferro che va ancora a pistoni”, come cantava Jovanotti già agli inizi degli anni Duemila – ma anche alcuni componenti essenziali, come gli pneumatici, che sono al centro di un processo evolutivo davvero rilevante, anche per gli effetti “promessi” per tutti gli utilizzi delle auto, anche a livello aziendale.

Gli effetti sul mercato

Già attualmente il settore sta vivendo una piccola “rivoluzione”, visto che le grandi Case costruttrici stanno puntando su modelli sempre più performanti e attenti a fattori come usura e resistenza al rotolamento – che influiscono direttamente sulla durata di utilizzo della gomma e sul consumo di carburante, e quindi sulle emissioni: dalle pagine del sito EuroimportPneumatici.com possiamo vedere le caratteristiche dei più recenti pneumatici auto e il dettaglio delle loro schede prestazionali per ognuno di questi fattori.

Michelin e Bridgestone guardano oltre

Ma lo sguardo delle aziende si sta già spingendo oltre, e in queste settimane alcuni dei brand più famosi al mondo, come Michelin e Bridgestone, stanno annunciando gli ultimi approdi della ricerca applicata all’evoluzione degli pneumatici.

Michelin Uptis, la gomma airless

In particolare, Michelin sembra pronta a rilasciare la gomma Uptis, di cui si parla da anni, che potrebbe sostituire i modelli tradizionali già dal 2024. La particolarità di Uptis – acronimo di Unique Punctureproof Tyre System (sistema unico di pneumatico antiforatura) – sta nell’assenza di aria all’interno della gomma, costituita invece da un materiale composito capace di sostenere il peso della vettura e di adattarsi alla conformazione della strada.

I vantaggi di questo prodotto sono evidenti: non avendo aria, le gomme non si dovranno più gonfiare né saranno soggette a forature, ma sono anche più resistenti e più longeve. Stando ai dati analizzati da Michelin, ogni anno un totale di 200 milioni di pneumatici vengono gettati prima del tempo previsto, a causa soprattutto di eventi imprevisti (forature, strade dissestare) e comportamenti poco accorti degli automobilisti (danni da pericoli stradali e usura irregolare causata da un’errata pressione di gonfiaggio).

Grazie a Michelin Uptis questi problemi saranno solo ricordi del passato, a tutto vantaggio delle persone e delle nuove forme emergenti di mobilità, come auto a guida autonoma, elettriche, connesse o condivise. Effetti positivi anche per le flotte aziendali, quindi, che possono beneficiare senz’altro della riduzione dei costi di manutenzione per questo componente.

Gli pneumatici airless di Bridgestone

Dalla Francia al Giappone, dove Bridgestone sta invece studiando la sua proposta per gli pneumatici airless, caratterizzati da battistrada una struttura molto resistenti a buche e forature e praticamente privi di manutenzione. Un prototipo è già stato presentato all’ultimo salone CES di Las Vegas e ora è iniziata la fase di sperimentazione commerciale per l’uso stradale, che parte con le biciclette per poi passare ad auto e veicoli commerciali.

Secondo i tecnici Bridgestone, “questo innovativa tecnologia elimina la necessità di gonfiaggio e azzera tempi di inutilizzo e pericoli connessi ad eventuali forature”, perfetto per rispondere alle esigenze della nuova mobilità continua e delle aspettative dell’utenza, che desiderano uno pneumatico del futuro “connesso, silenzioso, leggero, efficiente, durevole e per questi motivi più sostenibile”.

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