Mangiare informati: qualità, tecnologia e sicurezza alimentare
Gli alimenti e i prodotti alimentari che abbiamo a disposizione oggi, sono fortunatamente numerosi e ci danno l’opportunità di scegliere tra tante opzioni anche in funzione dei nostri gusti e del nostro modo di vivere. Oggi su Innovazione Aziendale parliamo di alimentazione.
Un’alimentazione per essere sana deve essere il più possibile varia. E’ importante assumere tutti gli alimenti secondo proporzioni adeguate, coerentemente con le più aggiornate linee guida nutrizionali. Nessun cibo, in sé e da solo, è perfettamente in grado di assolvere a tutte le nostre esigenze, così come nessun cibo è in grado di per sé di mettere in pericolo il nostro equilibrio alimentare, a meno che non venga consumato in modo eccessivo e a scapito di altri.
Mettere insieme i diversi cibi alternandoli il più possibile tra di loro è quindi la prima regola da seguire. Ma come? Innanzitutto conoscendo meglio i vari alimenti e scoprendo quali sono le loro caratteristiche nutrizionali peculiari. In secondo luogo imparando a capire perché sono utili e come mescolarli tra loro fino a comporre una dieta sana ed equilibrata, ma anche adatta alle esigenze e allo stile di vita di ciascun componente della famiglia e in modo particolare di bambini e ragazzi. Senza dimenticare mai che l’alimentazione deve essere anche un atto piacevole in grado di rispettare le nostre preferenze in fatto di gusto.
In Italia ci sono organismi istituzionali che hanno tra le loro funzioni quella di informare la popolazione su tutti questi aspetti. Tra questi, il Ministero della Salute e l’INRAN – Istituto Nazionale per la Ricerca in Alimentazione e Nutrizione. Consultando i link alle sezioni indicate qui sotto potrete avere utili consigli e linee guida di comportamento.
Ambiente e Sostenibilità
L’industria alimentare si preoccupa dello spreco di acqua e delle sue conseguenze sulla salute del pianeta come la desertificazione?
L’acqua è una risorsa sempre più preziosa. Nell’ultimo secolo, infatti, il suo fabbisogno globale nel mondo è più che raddoppiato e la desertificazione del pianeta è un problema che minaccia oggi un terzo della superficie terrestre. L’industria alimentare italiana è impegnata a ridurre in modo costante e significativo i consumi di acqua migliorando l’efficienza dei processi e degli impianti di produzione e promuovendo il riciclo e il recupero delle acque di scarico pur senza compromettere il rispetto dei severi standard di igiene fissati dall’Unione Europea
Gli OGM, chiariti i dubbi sulla loro sicurezza, potrebbero contribuire a risolvere i problemi di fame nel mondo?
L’industria pone sempre la sicurezza e la salute dei consumatori al primo posto e rispetta le attuali norme nazionali ed europee sugli OGM. Contemporaneamente guarda però con interesse al dibattito attuale sull’utilizzo di sementi e materie prime geneticamente modificate e auspica che le Autorità competenti aumentino gli investimenti nella ricerca scientifica e favoriscano la diffusione di un’ informazione più approfondita su questi temi al grande pubblico. Resta un dato di fatto che esistono sementi geneticamente modificate che si prestano ad essere coltivate in condizioni ambientali estreme e dalle quali si possono ottenere rese produttive più elevate utilizzando meno diserbanti e insetticidi e risparmiano il consumo di acqua.
Sicurezza alimentare e informazione al consumatore
Come fa l’industria italiana a garantirci prodotti sicuri?
Investendo una grande quantità di risorse in ricerca, tecnologia, controlli su materie prime e prodotto finito. Più di 2,4 miliardi di euro vengono impegnati ogni anno per garantire la sicurezza alimentare e gli standard di qualità dei nostri prodotti e 60.000 sono gli addetti impegnati quotidianamente in attività di analisi e di controllo qualità. Ogni giorno nelle 6.500 imprese del nostro sistema associativo vengono svolte circa 2,8 milioni di analisi di autocontrollo: circa un miliardo di analisi l’anno. A ciò si aggiungono gli investimenti in ricerca & sviluppo perché anche l’evoluzione tecnologica gioca un ruolo determinante nella sicurezza alimentare. Oggi l’industria alimentare adotta soluzioni tecnologiche in grado di effettuare analisi sempre più accurate e di rilevare quantità sempre più basse di sostanze contaminanti negli alimenti, nei limiti della tolleranza autorizzati dalle Autorità sanitarie.
Perché un alimento si può deteriorare ? E cosa accade in questo caso?
Perché i batteri, le muffe o i lieviti presenti in abbondanza nell’ambiente in cui viviamo, entrando a contatto con gli alimenti e moltiplicandosi grazie alle sostanze nutritive in esso contenute, innescano dei processi chimico-fisici che modificano le caratteristiche originarie degli alimenti, causando ad esempio il loro rammollimento o inacidimento, cattivo odore, sapore amaro, vischiosità, e cosi via. Anche la luce, l’ossigeno, la temperatura e gli enzimi possono avere una responsabilità in questo senso. Gli alimenti cosi trasformati non sono più commestibili e possono essere pericolosi per la salute.
Anche i consumatori possono contribuire alla sicurezza dei prodotti che mangiano?
Si, certamente, perché sono proprio loro l’ultimo anello della catena alimentare e a loro spetta il compito di mantenere in modo ottimale la sicurezza dei prodotti che acquistano. A questo proposito l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo a punto 5 utili regole da seguire:
- Abituarsi alla pulizia, anche personale
- Separare gli alimenti crudi da quelli cotti
- Far cuocere bene gli alimenti
- Tenere gli alimenti alla giusta temperatura
- Utilizzare solo acqua e materie prime sicure
Scarica il file “Cinque punti chiave per alimenti più sicuri”
Perché l’etichetta di un prodotto alimentare è così importante per noi consumatori?
Perché l’etichetta dei prodotti alimentari è la carta d’identità del prodotto. Contiene infatti le informazioni utili a capire cosa si sta acquistando e consumando: gli ingredienti che contiene, il nome di chi lo produce, confeziona o vende, la data di scadenza o di durata, le istruzioni per la conservazione e l’utilizzo e molte altre notizie. Sempre più spesso sulle confezioni dei prodotti alimentari si trovano anche i valori nutrizionali e consigli d’uso.
Come facciamo ad essere sicuri che le etichette di prodotti alimentari sono chiare e trasparenti?
L’industria ha l’obbligo di garantire la leggibilità delle etichette dei propri prodotti e di dimostrare la veridicità delle informazioni che veicolano. Non deve indurre in errore il consumatore sulla natura e l’identità del prodotto, sulla sua quantità e durabilità e sugli ingredienti contenuti. Infine non può attribuire loro proprietà atte a prevenire, curare, guarire una malattia. Le sanzioni civili e penali per chi contravviene a questi obblighi sono molto severe.
Qualità, Tecnologia e Origine delle Materie Prime
Perché mia nonna dice che non esiste più la frutta di una volta?
La nonna si ricorda la frutta che mangiava lei da bambina, magari staccata direttamente dagli alberi in giardino, oppure portata a casa sua appena raccolta. Questo in teoria è ancora possibile, ma non rappresenta certo la normalità quotidiana. La frutta che mangiamo oggi viene prodotta e distribuita in grandissime quantità secondo modalità che rispettano standard agronomici di qualità e di controllo sui fitofarmaci e sui fertilizzanti. Per poterla distribuire capillarmente nelle condizioni ottimali questa frutta viene raccolta prima di essere completamente matura e conservata in celle ad umidità e temperatura controllate in modo da favorirne la graduale maturazione. Ecco perché non può avere il sapore e il profumo della frutta appena raccolta dall’albero.
Nella filiera della carne è possibile non far soffrire gli animali?
Tutte le aziende alimentari italiane rispettano le regole di allevamento dettate dalle norme europee sul benessere animale. I moderni allevatori accudiscono, curano e nutrono i loro animali con il massimo rispetto per la salute, la qualità e l’igiene. Anche nella fase finale, quella dell’abbattimento, si applicano metodi che impediscono inutili sofferenze per gli animali.
DOP, IGP, STG: cosa significano queste sigle?
Sono marchi di tutela dei prodotti alimentari stabiliti dal regolamento della Comunità Europea, il n°510 del 2006.
- La Denominazione di Origine Protetta, DOP, viene attribuita ad alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono prodotti e che vengono regolate da disciplinare specifico. Nel settore enologico esiste un’ulteriore distinzione tra DOCG, Denominazione d’Origine Controllata e Garantita e DOC, Denominazione d’Origine Controllata.
- L’Indicazione Geografica Protetta, IGP, riguarda i prodotti la cui qualità, reputazione o altra caratteristica dipende dall’origine geografica e la cui produzione/trasformazione/elaborazione avviene in un’area geografica determinata. Nel settore enologico esiste anche la dicitura IGT, Indicazione Geografica Tipica.
- La Specificità Tradizionale Garantita, STG, definisce i prodotti che hanno una “specificità” legata al metodo di produzione oppure alla tradizione di una zona, ma che non vengono prodotti necessariamente solo in quella zona.
2013: l’Italia si conferma il primo Paese per numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg conferiti dall’Unione europea http://t.co/IvuCyOkEAi
— Istat (@istat_it) September 18, 2014
Catena del valore
C’è differenza tra filiere agroalimentari dei paesi industrializzati e quelle dei paesi in via di sviluppo?
Le filiere agroalimentari hanno tutte in comune un’attenta e costante registrazione di tutte le fasi del processo di trasformazione. Nei paesi più avanzati vi è un più elevato grado di automatismo e di meccanizzazione rispetto alla maggiore presenza di mano d’opera dei paesi in via di sviluppo. Ed esiste in genere un rapporto diretto tra il minor tempo di raccolta, trasformazione e stoccaggio del prodotto finito, e il minor numero di persone impiegate. I costi del prodotto finito sono paragonabili, nel rispetto del giusto rapporto qualità prezzo al servizio del consumatore.
Salute e stili di vita
Perché fino a che sono piccolo non posso mangiare solo le cose che mi piacciono?
E’ importante imparare a mangiare di tutto il più presto possibile perché solo un’alimentazione varia in cui tutti gli alimenti siano presenti in giuste proporzioni è una alimentazione equilibrata in grado di farci crescere bene e in salute. Il gusto si può e si deve educare sin da piccoli non limitandosi a mangiare ciò che più ci piace ma imparando ad assaggiare e ad apprezzare alimenti di sapore e consistenza diversa.
Perché dovrei preferire i prodotti biologici? Sono più nutrienti e saporiti degli altri?
Non sembrano esistere differenze sostanziali dal punto di vista nutrizionale tra prodotti biologici e non. Riguardo al sapore potrebbe essere interessante eseguire un test in classe: mettete a confronto prodotti biologici e non e traete da soli le vostre conclusioni. Ovviamente chi assaggia non deve sapere a priori se sta mangiando un prodotto biologico o no.
Perché è tanto importante che mi muova? Io sono pigro?
Il nostro corpo è fatto per muoversi e il nostro stato di salute dipende anche dallo stile di vita che volontariamente conduciamo piuttosto che dall’eredità genetica che ci è casualmente capitata. Le persone fisicamente attive hanno un’aspettativa di vita maggiore di circa sei anni rispetto alle persone sedentarie. Inoltre praticare attività fisica stimola la produzione di endorfine molecole responsabili del benessere e del buonumore. Muoverci di più è anche un’ottima occasione per stare all’aria aperta e divertirsi con gli amici. E infine ci permette di concederci qualche peccato di gola in più. Ancora dubbi?
Whether you like to
🙂run
🙂jump
🙂play sports
🙂danceWHO recommends that children & adolescents 👦👧 do a minimum 6⃣0⃣ minutes/day of physical activity. Every Move Counts. #BeActive! pic.twitter.com/fl4xJlvUmv
— World Health Organization (WHO) (@WHO) November 26, 2020
Perché mangiare cinque volte al giorno? Non bastano pranzo e cena?
Mangiare cinque volte al giorno ci aiuta tutti a stare meglio e anche a mangiare in modo più corretto ed equilibrato. Quando si sta crescendo è ancora più importante perché l’organismo richiede continuamente energia e nutrienti ed è difficile riuscire a fornirglieli con solo due pasti al giorno. La prima colazione è particolarmente importante per affrontare la nuova giornata dopo le lunghe ore di digiuno della notte. Lo spuntino di metà mattina aiuta a mantenere la concentrazione a scuola, ad arrivare meno affamati al pranzo. Il pranzo è un pasto importante da consumare seduti a tavola come la cena. Tra il pranzo e la cena è importante inserire una merenda.
5 consigli per alimenti più sicuri
Cinque punti chiave per alimenti più sicuri. Il consumatore è l’ultimo anello della catena alimentare ma non per questo il suo ruolo è meno importante nel contribuire alla salubrità e alla sicurezza di ciò che mangia.
A chi prepara e consuma i cibi è affidato, infatti, il delicato compito di preservare con la massima cura l’elevata qualità organolettica, nutrizionale e igienica di ciò che è stato pensato, prodotto e distribuito.
Sappiamo che la stragrande maggioranza dei disturbi anche lievi o delle malattie anche più gravi (infezioni e/o intossicazioni alimentari) che derivano dall’alimentazione sono causati da comportamenti sbagliati nel nostro modo di trattare, conservare e preparare i cibi. Per questo l’OMS promuove attivamente l’adozione di comportamenti corretti che devono essere sempre adottati da tutti coloro che a casa o fuori si trovano ad avere a che fare con gli alimenti. A partire da noi tutti che ogni giorno, e per molte volte al giorno, veniamo a contatto con il cibo.
Ecco cinque regole utili da tenere sempre a mente!
- Abituarsi alla pulizia, anche personale
- Separare gli alimenti crudi da quelli cotti
- Far cuocere bene gli alimenti
- Tenere gli alimenti alla giusta temperatura
- Utilizzare solo acqua e materie prime sicure
Tradotti in 68 lingue, i cinque punti chiave dell’OMS hanno lo scopo di guidare e rendere, il più sicuro possibile l’utilizzo e la manipolazione degli alimenti a casa, a scuola, in mensa, al ristorante, in strada e in luoghi di mercato, in ospedali o centri sanitari e in imprese di trasformazione di piccole dimensioni.